Sul molo di Rodi salutiamo gli ospiti. Le 7 settimane non stop sono terminate. Una volta messo piede a terra la voglia di salire a bordo è pari a zero. Non perchè non ami vivere in barca, anzi. È solo che su questa in particolare siamo sempre all’ancora e la terra è solo un miraggio lontano. Come tutte le cose ciò che non hai è quello che vuoi.

Scappo per sgranchire le gambe con la scusa di andare a cercare qualcosa per la cucina. Rodi magnifica con le sue mura che quando le varchi sembra di fare un salto spazio-temporale. Le ore a terra saranno come al solito contate. Partiremo subito per la Sardegna. Ci aspettano 1000 miglia circa con la solita fermata a Reggio Calabria per il rifornimento del gasolio. Ci dovremmo impiegare, secondo i calcoli, tra i 5 e i 6 giorni. Tra Rodi e Amorgos si estende la parte di Egeo più ventosa in assoluto grazie al famoso Meltemi. Il tempo non ci aiuta. Il capitano decide per una prima tappa a Kios. Li ci fermiamo la notte dove tira proprio un bel venticello. Alle 7 siamo di nuovo in marcia. Il meltemi soffia deciso… trinchetta e una mano alla randa e si va. I nuovi arrivati sono incollati al timone e passo le mie ore semplicemente seduta a guardare gli altri godersi il vento. Il gioco è solo per gli uomini su questa barca. Ripenso alla bellissima traversata fatta nelle stesse acque a bordo di uno Sciarrelli con uno dei comandanti più bravi con cui ho mai navigato, Salvatore. Soli io e lui abbiamo affrontato il mare della Grecia. Onde alte e strettissime, vento ovviamente da nord est. L’emozione di condividere l’avventura e vedere le ciglia pian piano riempirsi di sale, non la dimenticherò mai. Qui la storia è tutt’altra. Infatti dopo tre giorni di noia assoluta, tanto da sentirti completamente inutile a fare le guardie, al capitano dico chiaramente che voglio essere coinvolta maggiormente nella navigazione.

Io, Lei e il “mate”

Il tempo che troviamo nello ionio è ancora peggiore ma questa volta ci sono anche io finalmente. Timone, scotte, insomma vengo messa alla prova. “Hai detto che hai fatto la marinaia per tanti anni, vediamo cosa sai fare… certo qui le forze che si sprigionano sono altre ma… vediamo” come se non avesse letto che ho lavorato su barche ancora più grandi di questa.

Il “mate” e il boma
Foto di Mark

Comunque un poco con il comandante e molto di più con Lisandro, l’argentino che è venuto a darci una mano, mi godo maggiormente la navigazione.

Dancing in the Wind
Foto di Philippe

Di tutto quello che sono stati questi 5 giorni di navigazione non stop cosa mi è rimasto? Una bellissima ora di timone notturna con stelle cadenti a 360° in compagnia di Sandro e la sua bella anima, le eruzioni spettacolari di Stromboli dove ci siamo fermati nella calma assoluta a goderci lo spettacolo, il mare di vetro tra la Sicilia e la Sardegna. Queste le cose belle. Purtroppo rimane la consapevolezza amara che il mondo non è uguale per i due sessi che lo popolano.