È sera quando arrivo all’incontro tanto atteso con una delle donne più interessanti del mondo della vela femminile. Ho già scritto di lei senza conoscerla di persona.
Campionessa per ben 4 volte alle olimpiadi, Annie Lush è una forza della natura. Alta, 80 kg, e questo fa la differenza secondo il suo punto di vista. Ho già scritto un articolo ufficiale su questo incontro, che verrà pubblicato sabato, ma questa donna ha risvegliato la guerriera che è in me.
Parlare con lei mi ha fato capire che non è ora di deporre le armi, anzi, oggi più che mai bisogna alzare la voce. La serata è stata talmente densa di informazioni che un solo articolo non basta. Qui posso esprimere tutta me stessa, senza dove essere polically correct. Forse perchè era un incontro per sole donne, ma Annie non si è tenuto un cecio in bocca. Libera di confidarci tutto quello che passa a bordo, e che io stessa vivo quotidianamente sugli yacht su cui lavoro, ci ha strigliate ben bene.
Usualmente il mondo della vela è omertoso. Non si parla mai di quello che accade a bordo.
Per redigere il mio articolo di sabato, sono incappata in un’intervista di Fabio Pozzo su la stampa di Alberto Bolzan. Il nostro connazionale ha navigato con Annie su Brunel durante l’ultima edizione della Volvo Ocean Race.
Nell’intervista di Pozzo del novembre 2017 chiede a Bolzan cosa ne pensa delle donne a bordo delle belve di carbonio “ricapitoliamo: le donne sono più deboli fisicamente, ma lo sono anche dal punto di vista della strategia di navigazione, perchè manca loro – salvo eccezioni- l’esperienza.” Scrive Pozzo. Ed ecco che Annie ci confida che Alberto quando era al coffie grinder insieme a lei, lo prendeva sempre in giro, perchè la sua forza fisica era come quella di un ragazzino. Lui più basso di lei, con una stazza fisica inferiore non era più forte perchè uomo, anzi. Ci ricorda tutte le battute fatte al nostro connazionale….
Mio caro Bolzan a questo punto ti chiedo perchè hai detto queste stupidaggini visto che non son vere? Hai paura per caso che ti/vi usurpiamo il posto di comando?
Per quanto riguarda la strategia di navigazione e soprattutto l’esperienza mio caro Bolzan non dimenticare Ellen Mcarthur che per anni ha tenuto il primato di giro del mondo più veloce in solitaria prima che un uomo la battesse. Anni! E questa non è solo capacità di navigare ma quello che la Mcathur ha conseguito è dimostrare che le donne in solitaria su una tratta lunga sono competitive tanto quanto gli uomini!
Donne alzatevi e fate sentire la vostra voce e continuate a combattere in quello che desiderate!