Sono innumerevoli le volte che mi sono ritrovata a fare la spesa in luoghi remoti della terra o dove semplicemente essendoci pochi abitanti non si trova nulla o quasi. Qui in Grecia, cosa che sembra molto strana a dirsi, è difficile trovare pesce fresco di taglia medio-grande. Ogni volta quindi, del pesce che riusciamo a trovare, dopo averlo sfilettato, ne estraggo ogni singolo microscopico pezzetto di carne. Le guance, la parte superiore della testa eccetera.
È ora di pranzo. L’armatrice mi chiede una pasta diversa, visto che ci sono ospiti di riguardo a bordo.
“va bene qualcosa con il pesce?” le propongo. Sorridente esce dalla cucina fiduciosa. Sono ormai 2 mesi che cucino per loro pranzo e cena e devo dire che i complimenti che ho ricevuto sono innumerevoli. Si gli piace proprio la mia creatività e il risultato che riesco a ottenere. Mi ritrovo sola con i miei pezzetti di San Pietro (chiaramente comprato alla Maddalena e dolcemente surgelato) recuperati dagli ultmi 4 pesciotti che ho cucinato. Apro il frigorifero delle verdure e osservo. La prima cosa che tiro fuori è la scatola delle erbe aromatiche, poi un paio di zucchine romane. Penso ad un pesto ma lo voglio diverso. Prendo qualche foglia di basilico, salvia, prezzemolo, erba cipollina e origano fresco. Preparo il presce in tanti sottili pezzetti, tipo sashimi.
Trituro al coltello le erbe e nel mezzo ci schiaffo anche una manciata di pinoli e buccia di limone. Grattugio la zucchina alla julienne e mescolo il tutto con dell’ottimo olio d’oliva. Sale e pepe e un solo cucchiaio di parmigiano. Assaggio, c’è qualcosa che manca. Mi guardo intorno e dalla scatola esce la radice dello zenzero. Ne spezzo un bel tocco e grattugio anche quello. Finalmente quel piccante che cercavo! Decido di lasciare i sashimi di San Pietro crudi, si cuoceranno con il calore delle linguine appena scolate.
Gran successo con relativo applauso… ora tocca a voi!