Le orecchie fischiano come dopo una deflagrazione. La bomba però è esplosa dentro! L’ho sentito chiaramente il botto. Rimango gelata, senza parole. Il sibilo è così forte che non riesco neanche a sentire cosa dice la mia amica al telefono. È un tempo senza tempo, in cui rimango sospesa tra il prima e il dopo. Voglio rimanere a fluttuare li. Ma poi i miei piedi virtuali toccano nuovamente terra.
“Laura, ci sei? Laura ascoltami!” La sua voce mi risveglia. “devi ovviamente rimanere a casa non puoi uscire o fare la spesa… e poi inizia a pensare chi hai visto negli ultimi giorni.” ed io “si ma quanti giorni? Mi mandi il risultato per favore lo voglio vedere!”
“dovrò rimanere anche io in quarantena! Anche se siamo state attente sono entrata anche io nel sistema ora. Ok devo andare ora e risolvere una serie di questioni. Ciao.”
La testa frulla come non mai. Ho perso il lavoro. Dovrò rimanere in casa ancora più isolata che durante il lockdwon. Ma ancor di più il pensiero si fissa sul fatto che la persona che mi ha dato questa opportunità lavorativa perderà il lavoro a sua volta.
Inizio a pensare cosa ho fatto negli ultimi giorni, chi ho visto. Chi ho potuto infettare e chi mi ha potuto infettare. La testa vola di immagine in immagine a ritmo del cuore, Veloce!
È come se i pensieri non avessero né capo né coda. Ieri sono andata a fare la spesa, oh cavolo ho perso il lavoro e ora come pago la mia casina super costosa, devo cambiare casa, mercoledì in panetteria era caldo, lunedì sono stata tutto il giorno a casa, in aeroporto sono rimasta in strada… e così via alla rinfusa. Vado a vedere quali sono i sintomi per questo virus. Mal di testa, diarrea, dolori muscolari, tosse, febbre. La mia temperatura è di 36,7. mai stata così precisa! Per riuscire a staccare il cervello e riuscire a dormire prendo i miei fiori di Bach. Ero esausta quando ho messo la testa sul cuscino.
Mi sveglio d’improvviso e il mio corpo sembra aver fatto una battaglia lunga una notte. I muscoli sono tesissimi. Squilla il telefono. È un dottore che mi parla in inglese. “so you got the rusults of the test? Yes it is positive. Now you have to look back only two days before the exham. Somebody will call you and ask who you met. Bye“.”yes please..sorry can i ask…” il telefono si fa muto. Rimango basita. Cosa sta succedendo? Il giorno è lungo, lunghissimo. Io che da brava marinaia dovrei essere preparata per lunghe reclusioni, questa volta è diverso. Sono in carcere! Se esco sono perseguibile di reato penale.
Alcuni cari amici si alternano chiamandomi. Francesca sempre bella e combattiva, Penelope con i fiori lasciati sull’uscio che hanno portato il sole nella mia casa, Elena che è venuta a portarmi cibo ma soprattutto a buttare l’immondizia. L’operazione di scambio di merci avviene secondo un rituale determinato. Mai venire a contatto con oggetti toccati dalla contagiata. Mai contatti fisici o a distanza con l’infetta. La sensazione è veramente sgradevole.
Si susseguono tre telefonate in questi 7 giorni. La prima mi dice che dopo 10 giorni mi rifaranno il test, la seconda dopo 15 giorni. Possibile che non abbiano un protocollo comune da seguire tutti? La terza oggi mi dava appuntamento per fare il nuovo test domani. Le ho chiesto tutti i possibili esiti e quindi conseguenze conseguenze.
Tampone negativo sangue negativo LIBERA
tampone negativo e sangue positivo LIBERA
tampone positivo sangue negativo ancora dopo una settimana. CONFINATA
tampone positivo sangue positivo CONFINATA.